Il Ponte Canale sul fiume Fibbio si trova in località Ferrazzette, nel comune di San Martino Buon Albergo, in un incantevole scenario naturale che è il parco della “Musella” a poche decine di metri da una corte rurale, detta dei Marioni, di origine cinquecentesca dove spicca un manufatto architettonico, forse incompiuto, di rara bellezza. Dopo una approfondita analisi attraverso il rilevamento strumentale e manuale eseguito anche in acqua con l’aiuto di alcuni tecnici dell’Ente Appaltante si è pervenuti alla determinazione dello stato complessivo di degrado del ponte. Incoraggiati e confortati anche dall’esito di una approfondita analisi storica, la proposta d’intervento prevede, per la parte superiore del ponte fino alla base di scorrimento dell’acqua (canale proveniente dalla “Fossa Pozza”) la demolizione con il recupero degli elementi originali e la successiva fedele ricostruzione della porzione mancante; per la parte sottostante si è proposto invece i recupero di tipo filologico.
Di forma quadrata, il vuoto urbano era l’antico Mercato dei Grani, come testimoniano alcune pietre squadrate poste al centro della piazza e utilizzate nei tempi passati per misurare i cereali. Il progetto che si è proposto conferisce una struttura più ampia rispetto allo spazio precedente, assorbendo parte di via Roma, tracciando sulla sua superficie, liberata dalle auto in sosta, la trama di un possibile dialogo fra le emergenze urbane che lo cingono: le mura e il fiume. Al di là delle numerose possibilità geometrie fantastiche, formulate sulla spinta dell’effimero urbano, attraverso segni di probabili disegni, abbiamo pensato ad una realizzazione con i materiali di sempre attraverso una disposizione orizzontale di conci di varie dimensioni a correre, cercando nell’architettura della piazza le ragioni di un disegno essenziale per un futuro che non prescinda dal passato. L’impiego di fioriere e panchine ha ridato nuovo valore alla piazza quale luogo di aggregazione sociale favorendo il bisogno primordiale del ritrovarsi.
L’evidente vocazione monumentale di questa parte del territorio è rappresentata dalla piazza della chiesa Parrocchiale di Monte, probabilmente il luogo più conosciuto e paesaggisticamente più rilevante, scandito dalla presenza della Chiesa stessa, dalla suggestiva scalinata Zandomeneghi e ancora dall’architettura rigorosa del Palazzo Glisenti, che per forma e collocazione urbana costituisce un punto di riferimento unico. Le riflessioni sul sito quindi non possono prescindere dalla monumentalità del luogo, inteso proprio come spazio denso di memoria, di grande sedimentazione architettonica ma anche luogo della celebrazione liturgica e della vita di relazione. La stesura progettuale è volta alla riqualificazione urbana della zona verde tra la chiesa parrocchiale Santi Fermo e Rustico e la sottostante via Garibaldi, inglobando sul ciglio nord della stessa strada, il muro in cemento armato che regge il versante collinare.
Cazzano di Tramigna, Verona, (1994 - 1999)
Allo scopo di rendere più agevole l’educazione fisica primaria e per una migliore qualità della vita, l’Amministrazione Comunale di Cazzano di Tramigna ha assunto l’impegno di dotarsi di una struttura sportiva polifunzionale. Nel cuore di tutte le attività sociali, culturali, civiche e religiose del paese, la palestra è stata situata presso le scuole elementari risalenti alla prima metà del secolo scorso e prive di spazi adeguati alle attività ginnico-motorie. L’inserimento ambientale del manufatto, pur nella sua notevole dimensione, vuol rappresentare soprattutto nel tetto una tipologia tradizionale: copertura a padiglione con pendenze adeguate che si sviluppano disegnando una “C”. La presenza del fiume Tramigna, che dà il nome alla vallata, con l’ampio degradare del suo argine, caratterizza non di poco lo spazio occupato dal nuovo corpo edilizio.